La maledizione di Didone - Parafrasi

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Squall.Leonhart
view post Posted on 26/7/2010, 21:05




La regina, appena dall'alto della rocca vide biancheggiare
la luce, e la flotta procedere a vele allineate,
e scorse le rive e i porti nuovi, privi di equipaggi,
percuotendo tre o quattro volte con la mano il florido
petto, strappandosi le bionde chiome, <<o Giove>> esclamņ,
<<lo straniero se n'andrą schernendo in tal modo il mio regno?
I miei non prenderanno le armi, non accorreranno da tutta la cittą,
non strapperanno le navi dai cantieri? Andate, portate
veloci le fiamme, date armi, forzate sui remi!
Che dico? dove sono? che follia mi sconvolge la mente?
Infelice Didone! adesso le empie azioni ti toccano?
Allora dovevano, quando accordavi lo scettro.
Ecco la destra e la lealtą di chi si dice che rechi
con sč i patrii Penati, ed abbia portato in spalla
il padre stremato dagli anni! Non potevo sbranarne
il corpo e disperderlo nell'onde? e uccidere col ferro i compagni
e lo stesso Ascanio, e imbandirlo sulla mensa del padre?
Ma incerta era la lotta. E lo fosse stata! Chi mai,
moritura, dovevo temere? Avessi portato fiaccole
nel campo, e riempito le tolde di fiamme, estinto il figlio
e il padre e la stirpe, gettata sul rogo me stessa!
O sole, che illumini con le fiamme tutte le opere della terra,
e tu, Giunone, autrice e complice dei miei affanni,
Ecate invocata per la cittą nei notturni trivii ululando,
e Dite vendicatrici, e dči della morente Elissa,
accogliete quello che dico, punite con giusta potenza i malvagi,
e ascoltate le mie preghiere. Se l'infame deve raggiungere
il porto e approdare alla terra e questo richiedono
i fati di Giove, e il termine resta immutabile:
ma travagliato dalle armi e dalla guerra d'un popolo audace,
bandito dalle terre, strappato all'abbraccio di Iulo,
implori aiuto, e veda le immeritate morti
dei suoi, e quando si sia piegato alle leggi d'una pace
iniqua, non goda del regno e del dolce lume;
ma cada prima dell'ora, insepolto tra la sabbia.
Di questo vi prego, col sangue effondo quest'ultima voce.
E voi, o Tirii, tormentate con odio la sua stirpe
e tutta la razza futura, offrite un tal dono
alle nostre ceneri. Non vi sia amore nč patto tra i popoli.
E sorgi, vendicatore, dalle mie ossa,
e perseguita col ferro e col fuoco i coloni dardanii,
ora, in seguito, o quando se ne presenteranno le forze.
Lidi opposti ai lidi, onde ai flutti
auguro, armi alle armi; combattano essi e i nipoti>>.
 
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