Le città che spariranno

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Squall.Leonhart
view post Posted on 7/8/2010, 12:11




Basta aprire un atlante storico per capire come niente sia per sempre. Machu Picchu in Perù, la leggendaria Atlandide, Mohenjo-daro nella valle dell'Indo o Fatehpur Sikri, una 'promettente’ città dell’India che pare sia stata abbandonata a causa della mancanza d'acqua: nel migliore dei casi oggi sono rovine e reperti archeologici da visitare. Proviamo allora ad immaginare come potrebbe cambiare la geografia del mondo da qui ai prossimi cento anni.

Il settimanale Forbes ha recentemente aggiornato e approfondito la sua classifica sulle zone ‘calde’ del pianeta, quelle che più rischiano di 'sparire'. Escludendo le ipotesi catastrofiche che danno in pericolo Napoli sotto la minaccia di una 'nuova' e devastante eruzione del Vesuvio o San Francisco che in base ad alcune simulazioni potrebbe essere colpita da un rovinoso terremoto tra settantasei anni, esistono delle città che potrebbero sparire dal mappamondo del prossimo secolo.

Il cambiamento del clima e il conseguente aumento del livello del mare ad esempio, hanno importanti conseguenze sulla sopravvivenza delle spiagge, ma mettono seriamente in pericolo anche le città nate sull'acqua. Erosioni e allagamenti sono infatti fenomeni lenti ma implacabili. La città più monitorata è ovviamente Venezia. In effetti senza l'intervento dell'uomo sarebbe già scomparsa. Un recente studio dell'Università' di Lisbona, pubblicato sul New scientist, avrebbe inoltre dimostrato che non è solo la luna ad influenze le maree, ma anche l'attività solare, che modificando i percorsi 'abituali' del maltempo in Europa potrebbe incidere pesantemente sul livello delle acque in Laguna. Sta di fatto che la Serenissima, negli ultimi 100 anni, è affondata di circa 24 centimetri. Un'accelerazione rispetto al passato che giustifica l'ambizioso progetto MO.S.E. e l'attenzione dei migliori ingegneri del mondo.

Il livello dell'acqua non è però un problema solo italiano. Lo sanno bene gli olandesi che hanno sviluppato un evoluto sistema di dighe e dune per strappare la terra al mare e ai fiumi. In effetti due terzi del loro paese si trova ben al di sotto del livello del mare. Una vera e propria partita a scacchi, che caratterizza ormai la loro storia. Si sa invece chi sta perdendo nel lungo braccio di ferro tra Banjul, la capitale del Gambia, e l'Oceano. Un'erosione inesorabile sta mettendo seriamente a rischio la sua sopravvivenza nei prossimi anni.

Di sicuro mentre la popolazione urbana è in continua crescita, ci sono città dove si registra la tendenza opposta. E così mentre megalopoli del calibro di Tokyo e São Paolo, rischiano di collassare a causa dell'eccessivo 'sovraffollamento', molte zone del Giappone sono tenute in vita solo dalla presenza di qualche anziano. La fuga dei giovani è un chiaro sintomo di abbandono. Fenomeno che si registra anche negli Stati Uniti, in alcune città del Kansas come in quelle del Dakota, dove l'offerta gratuita di terreno è un ennesimo tentativo per invertire la tendenza e riproporre una ‘corsa alla terra’ in versione moderna. Effettivamente la crisi economica è un buon incentivo alla nascita di nuove 'città fantasma'. Dove l'economia va in tilt, la gente va via. A Detroit ad esempio, la popolazione si è dimezzata negli ultimi 50 anni. La capitale dell'automobile ha subito un duro colpo, e non sembra riuscire a risollevarsi. Il fatto che ci siano centinaia di negozi di liquori a fronte di pochissimi supermercati la dice lunga. L'ambizioso piano del sindaco della città Dave Bing di abbattere più di 10.000 edifici per 'restringere' la città e ridurre le spese per i trasporti è più di un semplice indizio.
 
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